martedì 1 dicembre 2020

In tempi di pandemia, che Natale sarà il tuo natale?

Il Natale celebra e fa memoria della nascita di Gesù. Ho scritto una cosa scontata, che tutti dicono di sapere. Molti però testimoniano con i fatti una realtà lontana dal Natale Cristiano: la corsa agli acquisti, i cine-film-panettoni, l'ossessione per i regali, le code presso i centri commerciali, gli spot pubblicitari fanno a gara per distrarre le nostre coscienze e imbottirle di consumo. E tutto questo accade anche quest'anno, nonostante la grave crisi sociale, economica e sanitaria che stiamo attraversando a causa di questo stramaledetto virus!

Vi propongo questa canzone cantata da alcuni famosi cantautori italiani che sul Natale hanno anche loro qualcosa di interessante da dire:

Infine vi propongo un'interessante puntata della serie Tv "The Middle", in cui viene raccontato il modo con cui la famiglia Middle appunto trascorre la sua vigilia di Natale:
 Parte 1
Parte 2
Parte 3
Parte 4
Parte 5
Parte 6

Che tu sia cristiano o meno, il tuo natale come sarà? Come immagini trascorrerai il tuo natale? Quali saranno gli aspetti positivi e negativi di un natale così diverso da quelli trascorsi in passato?
Prendendo spunto anche dai video precedenti, rispondi liberamente  lasciando qui sotto il tuo commento:

lunedì 30 novembre 2020

La Natività di Gesù, cuore del Natale!

 Il Natale! Le luci che riscaldano l'oscurità di notti sempre più lunghe! Le vetrine scintillanti di regali! Gli spot sorridenti di una televisione rasserenante! Le canzoni tradizionali evocative di una infanzia pura e trasparente!

Questi e molti altri ingredienti fanno di questa festività la più amata di tutte le feste!

Eppure tutto questo fa da contorno! Non dobbiamo scordarci del cuore di questo Natale: la memoria della nascita di Gesù!

Questo film ci riporta in un viaggio a ritroso nella Storia, ai tempi in cui tutto è iniziato e successo, cogliendo così il vero significato del Natale.  

Parte 1

Parte 2

Parte 3
Parte 4
Parte 5
Parte 6
Parte 7
Parte 8
Parte 9
Parte 10
Parte 11
Parte 12
Parte 13
Terminata la visione del film, ti chiedo di lasciare il tuo personale commento in fondo al post, esprimendo ciò che ti ha colpito particolarmente e manifestando ogni tua osservazione sul tema.

giovedì 26 novembre 2020

I moderni "crocefissi"

Tutti i giorni uomini e donne vengono inchiodati al loro destino di fame, povertà, disperazione...
Scappano per cercare di "risorgere" a vita nuova, una vita più dignitosa. Sbarcano sulle coste di un mondo come il nostro dove vengono inchiodati al legno dei nostri pregiudizi razziali.
Nel volto di queste persone ogni cristiano sa cogliere il volto del Risorto, di Gesù che è morto perchè rifiutato dai suoi contemporanei.
E tu? Sai cogliere la presenza di Cristo Risorto nel volto dello straniero, del diverso, del prossimo?


giovedì 30 aprile 2020

Lettera aperta del Coronavirus

"Non tutto il male viene per nuocere". Questo proverbio pronunciato in questi giorni così drammatici sembra una bestemmia!
Come si fa a ricavare del bene da tutto quello che ci sta succedendo?
Com'è possibile intravvedere spiragli di luce e di speranza dalle cifre puntualmente trasmesse  dai TG serali riguardanti le vittime di questa pestilenza, come un impietoso bollettino di guerra?
Il video seguente vuole essere una forte provocazione per riflettere su noi stessi, sulla nostra umanità in pericolo, sul senso e significato della vita! Ascoltate la voce di questo "nemico invisibile": forse anche un virus può insegnarci qualcosa.
Il testo di questo video sembra una lettera aperta inviata a tutti gli uomini. Come scriveresti la tua lettera di risposta? Quale affermazione ti ha colpito di più? Perché? Che ne pensi? Scrivi liberamente le tue risposte a queste domande, cliccando la parola commento/i in fondo al post oppure compilando il form in fondo alla pagina. Puoi farlo anche in forma anonima se preferisci. Resto a disposizione anche attraverso la mia email d'Istituto: rfavaro@itiscardanopv.gov.it.

venerdì 17 aprile 2020

Serve "pregare" al tempo del Coronavirus?

Ma Dio non poteva forse impedire la diffusione di questo malefico virus, che tanto ci ha cambiato le vite? Perché Dio permette il male come quello che stiamo vivendo?
Innumerevoli sono i modi con cui il "male" si è sempre manifestato: dolore, angoscia, morte, separazione, ansia, solitudine, depressione, odio... e potrei allungare l'elenco fino a domani!
Come si fa però a conciliare l'esistenza del male con la presenza reale o fantasiosa di Dio? Se Dio è onnipotente, perchè non ci risparmia tutto il dolore, il lutto, la morte e tante altre realtà che solcano così profondamente lo scorrere di queste giornate?
Serve a qualcosa pregare, rivolgerci con fiducia a Dio?
Le testimonianze che seguono forse ci danno ulteriori stimoli per rispondere alle domande precedenti. Di sicuro ci aiutano a riflettere con meno superficialità. Le vediamo, anzi le ascoltiamo insieme:
Che cosa ne pensi? Scrivimi pure il tuo commento utilizzando il form qui sotto, cliccando la parola "commmento/i".
Non vedo l'ora di sentire le vostre opinioni!

venerdì 3 aprile 2020

Papa Fancesco al tempo del Coronavirus

Quest'uomo di bianco vestito sale la scalinata di San Pietro con passo faticoso: sembra voler portare sulle spalle il peso di questa umanità ferita, quasi colpita a morte da questo "nemico" insidioso ed invisibile.

Rimarranno nella storia le immagini di una piazza San Pietro desolatamente deserta, flagellata dalla gelida pioggia di un tardo inverno.
Di seguito riporto alcuni stralci della diretta televisiva.
Ho trovato molto profonda e significativa la riflessione che papa Francesco ha fatto a commento del passo evangelico della tempesta sedata. (Vedi Mc 4,35-40)


Quale delle riflessioni del Papa ti ha colpito di più? Perché? Cosa vorresti sottolineare del suo discorso come particolarmente importante per la tua vita?
Rispondi liberamente cliccando la parola commento/i o usando il form sottostante. Puoi anche scrivermi alla mia email: rfavaro@itiscardanopv.gov.it.

giovedì 19 marzo 2020

La Carità al tempo del Coronavirus

La Carità, la Fede e la Speranza, secondo la tradizione cristiana, fanno parte delle tre virtù "teologali", virtù così definite perché ci rendono partecipi della vita stessa di Dio, simili a Lui.
La Carità o l'Amore, secondo l'apostolo Paolo, è la virtù più grande ed importante: potrei aver ogni qualità e capacità ma, se mi mancasse l'Amore, sarei una persona insignificante.
A proposito leggi l'inno alla Carità scritto dallo stesso apostolo Paolo nella sua prima lettera ai Corinzi (clicca qui: 13,1-8).
Di seguito trovate alcune testimonianze di Carità, espressioni d'amore disinteressato e gratuito.
Di fronte alla situazione d'emergenza e di pericolo queste persone, anziché chiudersi in sé stesse con egoismo, si aprono al prossimo, coltivando altruismo e solidarietà.
Da una mia alunna, che ringrazio, mi è stato segnalato sul tema questo link molto "provocatorio":  «Io, infermiere, trattato da untore dai condomini dove vivo»
E tu? Hai testimonianze d'amore e di carità da raccontare? Condividiamo le nostre storie cliccando qui sotto la parola commento/i o compilando il form a fondo pagina.

venerdì 13 marzo 2020

La Speranza al tempo del Coronavirus

"Andrà tutto bene!". E' questo lo slogan ripetuto diffusamente nel web, nei manifesti appesi alle facciate delle case, nelle interviste televisive...
Eh si! La speranza sembra un bisogno insostituibile dell'umanità, che nonostante tutto crede che domani sarà migliore.
Di seguito riporto due testimonianze personali su questo positivo atteggiamento che coltiva il bene e l'ottimismo nonostante le attuali circostanze in cui sembrano prevalere il male ed il pessimismo.
Guardatele cliccando i link sottostanti:


Frank Matano conforta al telefono una coppia di anziani in quarantena


L'incoraggiamento del Papa per i malati di coronavirus


E tu? Credi sia giusto e fondato sperare di fronte a situazioni come quella che stiamo vivendo?
Clicca la parola commento/i in fondo a questo post e condividi la tua risposta con noi, anche in forma anonima se preferisci. Puoi scrivermi anche via email: rfavaro@itiscardanopv.gov.it

venerdì 6 marzo 2020

La Fede al tempo del Coronavirus.

Cari alunni,
in questo tempo quaresimale siamo sollecitati a riflettere sul significato ed il senso di ciò che sta accadendo attorno a noi.
Vi propongo perciò due interventi.
Il primo intervento lo trovate qui sotto ed è un'intervista molto stimolante ad un sociologo ed intellettuale di nome Umberto Galimberti. Guardate il video e poi potete condividere tramite il forum di questo blog le vostre personali riflessioni cliccando la parola commento/i in fondo a questo post. Potete inviare un piccolo testo con la vostra personale riflessione anche all'email dell'insegnante ( rfavaro@itiscardanopv.gov.it )
Il secondo intervento è parte di un articolo che trovate in forma integrale cliccando link in fondo a questo post.
Di seguito riporto il testo con le parti più significative:

“L’imprevisto di questa epidemia può avere un risvolto positivo? Siamo presi dalle nostre attività e dai nostri programmi, ci piace avere tutto sotto controllo e ci dimentichiamo, come spesso ricorda papa Francesco, che la realtà è superiore alle nostre idee e ai nostri programmi. Dio viene nell’imprevisto e occorre saperlo cogliere in una realtà che ha certamente anche aspetti drammatici, fatti di paura, di disagio, di dolore. Si tratta di riconoscere che anche nelle situazioni impreviste, che non avremmo voluto, può venire qualcosa di buono. Dio, di solito, fa molta fatica ad infilarsi nei nostri programmi; non gli concediamo molto spazio. Egli viene nell’imprevisto per rinnovare la nostra vita.”



Questa situazione mette in luce la nostra fragilità umana. [...] L’esperienza della fragilità ci riporta all’essenziale, a riconoscere che solo Dio è salvatore”. […] “...alcune persone, le più fragili psicologicamente, sono spaventate e manifestano grandi preoccupazioni. Altre [...] la colgono come una provocazione a ripensare la propria fede”.



“Col passare dei giorni, prendendo sempre più coscienza della gravità della situazione, mi è sempre più chiaro che il primo modo di essere vicini alla gente da parte della comunità cristiana è quello di prendere sul serio fino in fondo le indicazioni che ci vengono date dalle autorità competenti e dai nostri vescovi. Sono francamente insopportabili e intollerabili taluni atteggiamenti di superficialità e talvolta persino di polemica nei confronti delle scelte compiute riguardo alle necessarie limitazioni nei ritrovi per le liturgie e per le varie attività pastorali. In una situazione di bisogno e di grande prova per il nostro popolo, nella quale non mancano episodi di intolleranza e atteggiamenti di sospetto nei confronti dell’altro, percepito talvolta come un potenziale nemico, occorre essere uniti, amando la vita e il bene di tutti prima di ogni altra preoccupazione o considerazione, riconoscendo umilmente di aver bisogno di tutti, valorizzando l’impegno di chi si trova in prima linea in questa emergenza sanitaria. Il cristianesimo è innanzitutto lo sguardo appassionato di Cristo all’uomo concreto e, senza questa passione per la vita degli uomini e le donne del nostro popolo, l’annuncio cristiano si riduce ad una ideologia come tutte le altre”.



“Questa drammatica circostanza è l’occasione per uscire dalla nostra comfort zone, prendendo sul serio la nostra umanità e condividendo la domanda di tutti: ma se non posso aggiungere un minuto solo alla mia vita e a quella di una persona cara, se tutte le mie sicurezze possono essere spazzate via da un virus, cos’è dunque la vita? Per noi [...] è l’occasione di mettersi in gioco “da laici”, non come coloro che pensano di avere tutte le risposte, ma come mendicanti assieme ad altri mendicanti, come gente che ha bisogno di tutto e di tutti. Passando dall’essere sempre in mezzo alla gente  – con riunioni e lezioni, dialoghi e attività – ad un certo isolamento, necessario per ridurre la possibilità di contagio, possiamo tutti chiederci in questa “solitudine”, come il Pastore errante di Leopardi, “Ed io che sono?”. E così questa “solitudine” può essere l’inizio di una condivisione reale dell’umanità di tutti, da cui può fiorire una solidarietà reale”.


La fede al tempo del Coronavirus

Quali frasi di queste interviste vi hanno particolarmente colpito? Perchè? Qual è il tuo personale pensiero sull'argomento in questione?
Rispondi liberamente a queste domante cliccando la parola commento in fondo a questo post oppure scrivendomi all'indirizzo mail: rfavaro@itiscardanopv.gov.it

P.S.: Allego foto di un importante contributo alla riflessione di un vostro compagno di scuola.
Cliccateci sopra per ingrandirla.

Scienza e Fede: quale rapporto?

  Il rapporto tra religione e scienza è stato oggetto di dibattito per secoli e continua a essere una questione complessa e sfaccettata. Ci ...