sabato 18 febbraio 2017

la parabola del buon samaritano



Il Vangelo di Luca (10,25-37 ) ci riporta una parabola di Gesù, cioè un racconto semplice che serve a spiegare concetti a volte astratti e difficili. Vi invito a prendere il Vangelo e a leggerla.
In questa parabola Gesù deve spiegare ai presenti chi sia il mio prossimo oppure che cosa significhi farsi prossimo. Gesù ci invita dunque a fare come il samaritano che si è accorto del prossimo e del suo bisogno. Il samaritano ha saputo farsi prossimo prendendosi a cuore il destino del malcapitato. Di seguito troverai un filmato che traduce in chiave moderna questa parabola: dopo averlo visto forse saprai meglio quale sia la volontà di Gesù nei nostri confronti.

3 commenti:

  1. secondo me nel mondo odierno di buoni samaritani non ce ne sono molti infatti la gente spesso pensa solo a se stessa,anche quando vede gente bisognosa non se ne interessa.A volte,anche se comporta un sacrificio,le persone vanno aiutate per fare del bene,ma anche considerando che chi aiutiamo potrebbe ricambiare il favore.Da civardi federico

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  2. carissimo anonimo dobbiamo anche noi prendere esempio del buon samaritano aiutando chi ha veramente bisogno senza chiedere nulla in cambio ci sara qualcuno che dall alto ci compensera

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  3. L’elemento strano che contiene questo racconto è che ad aiutare l’uomo che è stato picchiato e derubato non è un sacerdote, ma un samaritano, uno straniero odiato e nemico degli ebrei.
    Per il samaritano amare il prossimo significa farsi carico, accettare di perdere tempo, rimetterci dei soldi, quindi prendere a cuore una persona bisognosa incontrata nel suo cammino.
    Il samaritano si è assunto la responsabilità di quell’uomo, correndo anche dei rischi.
    Per il samaritano quell’uomo vale più del suo viaggio, dei suoi affari, del suo tempo, dei suoi soldi. Lo aiuta senza badare al pericolo o ad una eventuale ricompensa.
    Con questa parabola Gesù forse vuole spiegare la missione che ha ricevuto dal Padre. Gesù è venuto per donare gratuitamente il suo amore.
    Altra cosa su cui fa riflettere è che non bisogna fermarsi alle apparenze.
    In questo periodo possiamo paragonare al samaritano, quei medici, quelle infermiere che anche se in pensione sono tornati sul posto di lavoro per aiutare i nostri fratelli che si sono ammalati.

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