sabato 1 aprile 2017

I bambini vedono, i bambini fanno

"Children see, children do!". E' lo slogan di questa campagna pubblicitaria allo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema dell'educazione dei figli. Un tema importante questo! Mai abbastanza sottolineato! Questo video vuole far capire come i figli altro non sono che il prodotto dei genitori. Inutile lamentarsi di continuo sul comportamento "mal-educato" delle nuove generazioni! Non serve! Cominciamo a ri-educare gli adulti e a cascata anche i ragazzi si comporteranno di conseguenza.
Guarda il video e poi esprimi liberamente anche le tue opinioni

5 commenti:

  1. Questo è un discorso davvero molto interessante, per cui si dovrebbe stare per molto a discuterne, giustissimo il concetto di fare imparare prima ai genitori l'educazione, cosicché anche i figli imparino.

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  2. Argomento davvero molto interessante, per cui ci vorrebbe molto tempo per spiegarlo. Giustissimo il concetto di istruire prima i genitori, cosicché i figli siano educati e rispettosi con le altre persone soprattutto con gli adulti. Inolte a parer mio molti dei ragazzi che si drogano, fumano, bevono o bestemmiano è spesso causato dal fatto che hanno avuto un'educazione scorretta o addirittura non hanno avuto un'educazione da 0arte dei genitori.

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  3. Ho scoperto casualmente l'esistenza di questo blog. Sono un insegnante di scuola primaria e mi limito, tra le molte cose che potrei raccontare su questo tema, a citarne soltanto una che, nel mondo della scuola, contribuisce a "male-educare" i nostri ragazzi e a renderli impreparati ad affrontare la vita:il dover constatare che i genitori sono diventati sempre più i "sindacalisti" dei figli, per esempio, nel caso d'insufficienze o di valutazioni negative rivolte ai loro figli! Perciò noi insegnanti, "per un quieto vivere", molto spesso ci siamo adattati a rendere bravi d'ufficio tutti gli alunni!
    Non sorprendiamoci se i ragazzi e gli adolescenti sono sempre più impreparati ad affrontare le inevitabili sconfitte della vita e rischiano d'essere inghiottiti da una o più dipendenze: hanno di frequente alle spalle tutto un retroterra d'iperprotezione da parte dei loro genitori anche di fronte ai "piccoli fallimenti scolastici", che, in diversa misura, segnano il percorso di studio di ciascuno di noi! Mi rendo conto che il tema sia complesso e che non si possa ridurre a poche battute, ma, col passare degli anni,da insegnante, mi convinco sempre di più che, se non si insegna agli uomini e alle donne a conoscere le proprie potenzialità e di conseguenza i propri limiti fin da quando sono bambini, si rischia d'avere in futuro dei cittadini e delle cittadine irresponsabili!
    Cordialmente,

    Cristiano Ravazzolo

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    1. Cordialmente grazie per il tuo commento, di cui condivido la passione e il contenuto.
      Spero che queste nostre idee possano farsi strada e creare movimento di opinione pubblica e sociale

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  4. Caro Collega,

    mi permetto di scriverTi a distanza di circa un mese sullo stesso argomento... Dalla primavera scorsa, nel tardo pomeriggio, accompagno mia madre, molto anziana e gravemente disabile (può spostarsi soltanto per mezzo d'una carrozzina!), in un parco pubblico perché possa incontrare alcuni suoi amici. I ragazzini e i vari minorenni, seppur accompagnati dai genitori, dimostrano spesso di non rispettare le più semplici regole della "civile convivenza". Il guardiano del parco, quando è presente (i tagli pubblici riguardano anche questo tipo di servizio territoriale...) non può nemmeno allontanarli, perché, se lo facesse, commetterebbe un abuso di potere! Lui stesso mi ha raccontato che in passato, in situazioni particolarmente problematiche, anche sulla base del proprio contratto di lavoro, è stato costretto a rivolgersi ai vigili urbani con tutte le complicazioni del caso...! Gli è spesso accaduto che, dopo aver rimproverato bambini e adolescenti violenti o maleducati, ha dovuto affrontare i genitori di quegli stessi minori, perché gli adulti in questione, quando non erano già presenti sul posto, si precipitavano al parco per prendere pubblicamente le difese dei loro figli...!
    Trenta, quarant'anni fa, quando ero io un assiduo frequentatore del medesimo giardino pubblico con altri miei coetanei del vicinato, il custode d'allora era, sì, un uomo burbero ed autoritario, ma nessuno dei minori presenti e nessuno dei rispettivi genitori gli avrebbero mai contestato l'autorità di cacciare dal parco bambini e talora adulti che fossero venuti meno al rispetto delle regole! Il custode era per noi ragazzini un signore sulla cinquantina a cui, per esempio, ci si rivolgeva dando del Lei, perché era più anziano di noi ed esercitava un ruolo pubblico a cui era scontato dover obbedire...!
    Nella scuola (parlo delle elementari, perché è lì che lavoro, ma forse il discorso si può ampliare alle medie e alle superiori...) basterebbe incominciare col pretendere che sia gli allievi sia i loro genitori diano del "Lei" agli insegnanti! Ritengo che l'"eccessiva e falsa confidenza e amichevolezza" fra le diverse componenti della scuola abbiano contribuito a creare danni sempre più difficilmente riparabili nei rapporti tra generazioni... Forse richiedere il "Lei" è pretendere troppo! Forse sarebbe poco più o poco meno di "un granello di senape" nella vita di un alunno, citando brani evangelici sicuramente a Te ben noti, ma potremmo almeno provare! Sono convinto che uno dei semi più velenosi che negli ultimi decenni è stato fatto maturare nelle coscienze di molti minorenni è quello di sentirsi sullo stesso piano degli adulti e di viverne le "conseguenze distorte o malate", pur essendo in realtà ancora bambini o adolescenti... So bene di proporre "una ricetta" o un "inizio di terapia" che ai più sembrerà o inutile o indigesta, ma sono profondamente persuaso della sua bontà...!

    Cordialmente! Mille Grazie per l'attenzione!

    Cristiano Ravazzolo

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