venerdì 6 marzo 2020

La Fede al tempo del Coronavirus.

Cari alunni,
in questo tempo quaresimale siamo sollecitati a riflettere sul significato ed il senso di ciò che sta accadendo attorno a noi.
Vi propongo perciò due interventi.
Il primo intervento lo trovate qui sotto ed è un'intervista molto stimolante ad un sociologo ed intellettuale di nome Umberto Galimberti. Guardate il video e poi potete condividere tramite il forum di questo blog le vostre personali riflessioni cliccando la parola commento/i in fondo a questo post. Potete inviare un piccolo testo con la vostra personale riflessione anche all'email dell'insegnante ( rfavaro@itiscardanopv.gov.it )
Il secondo intervento è parte di un articolo che trovate in forma integrale cliccando link in fondo a questo post.
Di seguito riporto il testo con le parti più significative:

“L’imprevisto di questa epidemia può avere un risvolto positivo? Siamo presi dalle nostre attività e dai nostri programmi, ci piace avere tutto sotto controllo e ci dimentichiamo, come spesso ricorda papa Francesco, che la realtà è superiore alle nostre idee e ai nostri programmi. Dio viene nell’imprevisto e occorre saperlo cogliere in una realtà che ha certamente anche aspetti drammatici, fatti di paura, di disagio, di dolore. Si tratta di riconoscere che anche nelle situazioni impreviste, che non avremmo voluto, può venire qualcosa di buono. Dio, di solito, fa molta fatica ad infilarsi nei nostri programmi; non gli concediamo molto spazio. Egli viene nell’imprevisto per rinnovare la nostra vita.”



Questa situazione mette in luce la nostra fragilità umana. [...] L’esperienza della fragilità ci riporta all’essenziale, a riconoscere che solo Dio è salvatore”. […] “...alcune persone, le più fragili psicologicamente, sono spaventate e manifestano grandi preoccupazioni. Altre [...] la colgono come una provocazione a ripensare la propria fede”.



“Col passare dei giorni, prendendo sempre più coscienza della gravità della situazione, mi è sempre più chiaro che il primo modo di essere vicini alla gente da parte della comunità cristiana è quello di prendere sul serio fino in fondo le indicazioni che ci vengono date dalle autorità competenti e dai nostri vescovi. Sono francamente insopportabili e intollerabili taluni atteggiamenti di superficialità e talvolta persino di polemica nei confronti delle scelte compiute riguardo alle necessarie limitazioni nei ritrovi per le liturgie e per le varie attività pastorali. In una situazione di bisogno e di grande prova per il nostro popolo, nella quale non mancano episodi di intolleranza e atteggiamenti di sospetto nei confronti dell’altro, percepito talvolta come un potenziale nemico, occorre essere uniti, amando la vita e il bene di tutti prima di ogni altra preoccupazione o considerazione, riconoscendo umilmente di aver bisogno di tutti, valorizzando l’impegno di chi si trova in prima linea in questa emergenza sanitaria. Il cristianesimo è innanzitutto lo sguardo appassionato di Cristo all’uomo concreto e, senza questa passione per la vita degli uomini e le donne del nostro popolo, l’annuncio cristiano si riduce ad una ideologia come tutte le altre”.



“Questa drammatica circostanza è l’occasione per uscire dalla nostra comfort zone, prendendo sul serio la nostra umanità e condividendo la domanda di tutti: ma se non posso aggiungere un minuto solo alla mia vita e a quella di una persona cara, se tutte le mie sicurezze possono essere spazzate via da un virus, cos’è dunque la vita? Per noi [...] è l’occasione di mettersi in gioco “da laici”, non come coloro che pensano di avere tutte le risposte, ma come mendicanti assieme ad altri mendicanti, come gente che ha bisogno di tutto e di tutti. Passando dall’essere sempre in mezzo alla gente  – con riunioni e lezioni, dialoghi e attività – ad un certo isolamento, necessario per ridurre la possibilità di contagio, possiamo tutti chiederci in questa “solitudine”, come il Pastore errante di Leopardi, “Ed io che sono?”. E così questa “solitudine” può essere l’inizio di una condivisione reale dell’umanità di tutti, da cui può fiorire una solidarietà reale”.


La fede al tempo del Coronavirus

Quali frasi di queste interviste vi hanno particolarmente colpito? Perchè? Qual è il tuo personale pensiero sull'argomento in questione?
Rispondi liberamente a queste domante cliccando la parola commento in fondo a questo post oppure scrivendomi all'indirizzo mail: rfavaro@itiscardanopv.gov.it

P.S.: Allego foto di un importante contributo alla riflessione di un vostro compagno di scuola.
Cliccateci sopra per ingrandirla.

15 commenti:

  1. Salve ragazzi! Attendo i vostri commenti su questo forum di discussione.
    A presto

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    1. A me ha colpito la parte iniziale quando dice che la paura è un sistema di autodifesa che ti protegge da eventuali pericoli mettendoti cautela.
      Pensandoci coraggio è il contrario di paura è spesso noi lo usiamo come complimento quando in realtà questo coraggio ti può anche uccidere a tal punto uno pensa che è meglio avere paura e di conseguemza avere anche cautele, piuttosto che coraggio e sicurezza quando questa "sicurezza" psicologica ti può anche fare soffrire o...
      Il mio pensiero sul coronavirus e che ci sta devastando,ormai si fanno delle scelte i più anziani li lasciano morire sopra una certa età i dottori o... Non intervengono neanche lascando il paziente malato, questo porta poi al decesso della vittima distruggendo psicologicamente i parenti del paziente ed è qui che entra in gioco la fobia del virus spaventando giovani e uccidendo anziani.

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    2. Le parti che mi hanno colpito di più sono all'inizio dove parla della differenza tra angoscia e paura perché quella che stiamo provando noi è angoscia essendo che non conosciamo chi ci potrebbe attaccare il virus o comunque come potremmo prenderlo. È molto bello come galimberti parla della differenza tra angoscia e paura facendo l'esenpio dei bambini che hanno paura del buio. Un'altra cosa che ha detto galimberti che ho reputato giustissima è il fatto che il governo nonostante essersi trovato con qualcosa di nuovo ha risposto in ottimo modo anche magari commettendo qualche errore anche se una cosa inevitabile per me è il fatto di non poter stare fermi 1 mese nonostante tutti vogliamo la sicurezza dei cittadini la mia paura è quella di fermare tutto per più di 1 mese e questo significherebbe anche un grande colpo per l'economia italiana.
      Questo è quello che penso

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  2. Di seguito riporto il bellissimo commento di uno di voi:
    "Buona sera Professore,
    sono ....... ....... , un alunno della classe .....
    Volevo commentare dicendo che il signor Galimberti ha ragione a dire che il Coronavirus è qualcosa che nessuno ha previsto.
    Mi ha colpito la frase: "I genitori al posto di annoiarsi devono fare una piccola riflessione sulla loro interiorità": secondo me le persone sorvolano questo argomento senza farsi degli esami di coscienza e senza capire cosa vogliono veramente nella vita.
    Volevo dire inoltre che, come ha ricordato Lei, questo periodo è tempo di Quaresima e quindi un momento per avvicinarci a Dio e chiedere la sua protezione e il suo aiuto perseverando sempre più nella preghiera.
    Inoltre volevo ricordare una citazione dell'Arcivescovo di Milano Mario Delpini che dice che per i genitori questo è un momento adatto per insegnare ai propri figli per esempio come si cucina e per i ragazzi dice che è un periodo in cui possiamo metterci a disposizione dei nostri nonni facendogli la spesa.
    Concludo dicendo che il signor Galimberti e l'Arcivescovo Mario Delpini vogliono farci capire che questo periodo di "crisi" lo possiamo trasformare in un momento di "gioia" mettendoci a servizio del prossimo.
    Cordiali saluti"

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  3. prof lo letto (sono tommaso marchesi)

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  4. Riporto l'importante riflessione di un vostro compagno così come me l'ha inviata:
    "Mi ha colpito maggiormente l’intervista fatta a galimberti che dice e parla i molte cose che condivido anche io. Che è molto bella è la differenza fra paura e angoscia con il paragone del bambino che piange nel momento che spegne la luce e la paura invece è quando una qualsiasi persona attraversa una strada. Per eliminare l’agoscia molti paesi europei hanno messo il maggiore pericolo sull’italia quindi la maggior parte degli stati ora ha paura del nostro popolo. Un’altra cosa che mi ha colpito molto è la cosa verissima che dice che le persone non sono come i teoremi di matematica, ognuno ha la propria psicologia, il proprio modo di pensare. E che il governo deve utilizzare la saggezza per scegliere le leggi da applicare impersonificandosi nel proprio popolo. Un’altra cosa giustissima è dire ai bambini la verità e la pericolosità di questa cosa, perché devono imparare anche loro cos’è il male, bisogna far vedere le cose come sono davvero, e che la vita non è mai semplice e garantità."
    Ti ringrazio per il tuo contributo.

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  5. Ecco un'altra riflessione interessante di un vostro compagno:
    "Salve prof.
    Personalmente mi ha compito molto il discorso di Umberto Galimberti per vari motivi.
    Il primo motivo è che non pensavo che si potesse andare così in fondo a questo problema, il secondo motivo è che non pensavo che ci potesse essere la distinzione tra angoscia e paura. Uno dei motivi più importanti è che lui ha parlato del fatto che stiamo reagendo bene nell ambito sanitario e avendo mia madre che lavora al San Matteo riesco a capire a pieno gli sforzi che stanno facendo per rimettere a posto questa situazione. L'ultima cosa che è mia maggiormente colpito è che gli altri paesi europei per eliminare l'angoscia dei loro cittadini hanno riversato tutto contro l Italia."
    Grazie per la tua testimonianza!

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  6. Un altro vostro compagno scrive:
    "1) La frase che mi ha colpito di più è che l'epidemia può avere un risvolto positivo in quanto a mio parere non è vero perché oltre alla salute sta causando problemi economici, di trasporto ecc.
    2)il mio pensiero è che in un momento delicato come questo bisogna rispettare le regole imposte per evitare un ulteriore contagio,sentendo anche che molti medici hanno evidenziato il fatto che se tutti stessimo in casa per 2/3 settimane il virus passerebbe.
    Ovviamente questo virus sta portando solo danni e problemi però oramai bisogna cercare di limitare sia i contagi che i danni"
    Grazie mille per le tue opinioni espresse.

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  7. Un altro alunno scrive:
    "a frase che mi ha colpito di più è "questa situazione mostra la fragilità umana" perchè rispecchia la realtà ovvero che in momenti di difficoltà l'uomo pensa prima a se stesso che agli altri come ad esempio quando quel mucchio di persone ha assaltato l'aereoporto per salvare se stessi. Io penso che dovremmo attenerci a ciò che ci dicono perchè il governo sa quello che fa"

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  8. Leonardo scrive a commento del post:
    " Buona sera professore,
    Volevo commentare il video del sociologo Galimberti a seguito del Corona virus che in questo periodo sta causando diversi problemi.
    Di questo video mi ha colpito il riferimento alla paura che il signor Galimberti ha fatto riguardo allo stato d'animo delle persone in questo periodo.
    Mi ha colpito molto anche la parte in cui parla del fatto che non bisogna nascondere le cose brutte della vita ai bambini e che anche fin da piccoli bisogna portarli ai funerali.
    Spesso i genitori tendono infatti a evitare di fare capire ai bambini che nella vita non succedono solo cose belle ma che purtroppo bisognerà anche assistere a fatti che non ci piaceranno (come il corona virus in questo periodo)
    Dell'articolo invece mi ha colpito molto il secondo paragrafo dove si parla della fragilità delle persone in questo periodo.
    Cordiali saluti"
    Grazie per le tue riflessioni!

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  9. Ecco un'altra riflessione intensa, profonda e commovente di un alunno:
    "Buongiorno prof. come sta? Io per ora bene e anche la mia famiglia. Che dire di questa situazione che stiamo vivendo. Ormai la preoccupazione e l'angoscia (no paura come spiega l'intellettuale Galimberti) ha contagiato tutti. Ognuno di noi vive la propria routine quotidiana chiuso in casa (come giusto che sia), cercando di sfruttare al meglio la giornata, leggendo, giocando alla play, studiando e facendo compiti, guardando film alla TV, facendo anche riflessioni interiori aiutandosi con la preghiera e ascoltando persone che ne sanno più di noi come medici o come il professor Galimberti che non conoscevo e che ringrazio proprio lei prof. Favaro per avermelo presentato virtualmente, perchè nonostante parlasse di paura e angoscia, il suo modo di comunicare così calmo, mi ha rassicurato. Purtroppo le giornate trascorrono sempre tutte uguali e mi sembra che il tempo si sia fermato. Non so più che giorno sia, le ore della giornata, se sia mattina o pomeriggio....E peggio è, quando giunge la domenica e la riconosco solo dalle campane che puntualmente alle ore 10.30 suonano annunciando che dopo mezz'ora inizierà la S. Messa. Da chierichetto mi manca tanto l'altare, la vicinanza diretta con Dio. Cerco di raccogliermi per seguire la celebrazione in TV, ma certo non è la stessa cosa, manca quella sensazione intima che si prova stando in chiesa e ascoltando direttamente dal parroco la parola di Dio. Poi essere isolati proprio in questo periodo così importante per noi cristiani, nell'attesa del Signore Risorto, mi rattrista molto. Quanto è fragile l'uomo e a tale proposito mi viene in mente una frase che negli ultimi anni è stata modificata forse perchè ritenuta troppo "cruda e suggestiva" e che veniva ripetuta ai fedeli al mercoledì delle ceneri in occasione dell'inizio della Quaresima. La frase diceva "Ricordati uomo che sei polvere e polvere ritornerai!" Una frase molto significativa per me, perchè  l'uomo non è nulla senza Dio. L'uomo era polvere e Dio lo ha plasmato con le sue mani rendendolo un corpo vivente. Quindi è proprio stando vicino a Dio e pregando il suo aiuto che riusciamo ad alleviare questo senso di smarrimento che ci divora. La fede...che grande miracolo che è!!! E se c'è fede c'è speranza!! Cos'è la speranza? E' la capacità di alzarci dopo essere caduti. Il futuro che ci appare incerto per la salute, per l'economia e per la quotidianità in generale, ci fa sentire spaventati e impotenti. Quando c'è speranza? Quando si ipotizza che qualcosa potrà andare male. Quindi speranza e paura/angoscia sono due parole collegate. Ma non dobbiamo cadere nella disperazione che invece è il contrario della speranza. Concludo prof. dicendole che il mio cammino cristiano è iniziato proprio dove lei vive, a Trivolzio, con il mio S. Battesimo. Vivevo nel buio e il 30 aprile 2006 ho visto la Luce. Una Luce di fede e di speranza! Quindi mi permetta di invocare anche San Riccardo Pampuri, a cui i miei genitori mi hanno affidato, che fu medico, di proteggere tutti noi, di guarire gli ammalati e di confortare i cuori di chi sta soffrendo.
    Un abbraccio…."
    Grazie mille.

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  10. Mi ha colpito molto l’intervento di Galimberti in quanto penso sia stato
    dettagliato ed esaudiente nella spiegazione di due parole che penso siano
    iconiche per questo difficile periodo, le parole in questione sono angoscia
    e paura. Inoltre mi ha colpito la definizione di persona che ha dato, cioè
    individui con un proprio modo di pensare e agire e non un preciso e
    prevedibile meccanismo matematico. Nonostante il differente modo di
    porsi davanti ad una problematica penso che tutti ci impegneremo a
    rendere questa epidemia solo un brutto e remoto ricordo.

    RispondiElimina

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